mercoledì 27 agosto 2008

UNA STAGIONE SELVAGGIA


Ok, lo sappiamo, Lansdale è una forza della natura e questo post sembrerà, a tutti i suoi lettori, a dir poco tardivo. Ciò non toglie che valga la pena tornare su quella che è la prima avventura della più squinternata e delirante coppia di detective della crime fiction, inventata dallo scrittore texano. Parliamo di Hap e Leonard. Ma parliamo anche di una storia che mette in luce uno stile costruito su eleganti descrizioni, capaci di tratteggiare in modo vivido ed efficace un Texas sporco e ghiacciato, abitato da una razza umana bastarda per natura. E poi un intreccio apparentemente semplice e prevedibile va ad esplodere in un finale che è un'escalation di violenza e tradimenti. Mescolando il sogno americano andato in frantumi con gli spettri degli anni '60 - il pacifismo, le rivoluzioni studentesche, i movimenti radicali, il folk, il power flower - e patinando di idealismo da supermarket una caccia al tesoro che prevede il recupero di un milione di dollari nel letto di un fiume ghiacciato; Lansdale dà libero sfogo al proprio selvaggio talento narrativo, combinando uno humour corrosivo con caratterizzazioni di personaggi originali ed indovinate e dialoghi che sembrano uscire da una sceneggiatura di Quentin Tarantino. Fenomenale.

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